signora: Ed io che pensavo che tutti gli avvocati fossero idioti!
Jimmy McGill (Saul Goodman): Solo la metà sono idioti, l'altra sono truffatori.
Dove eravamo rimasti? Ah, si, nell'ultimo articolo vi avevo proposto un confronto tra un Server TCP scritto in C (il nostro amato C) e uno scritto in Go (la nostra ultima fiamma). L'ispirazione proveniva dalla "vulcanicità" di Jimmy"Saul"McGill, l'avvocato "multi-piattaforma" delle (oramai) mitiche serie Breaking Bad e Better Call Saul: Saul ci insegna che non bisogna fossilizzarci sulle nostre abitudini, che dobbiamo esplorare nuovo orizzonti e avere sempre nuove ispirazioni, che bisogna essere dei "vulcani di idee". E quindi: il C è un grande e insostituibile linguaggio, ma se in alcuni campi il Go ci permette di scrivere più rapidamente e altrettanto bene la stessa applicazione perché non usarlo? Io poi lo trovo divertente e leggero, mi sento veramente a mio agio e senza preoccupazioni e restrizioni quando lo uso.
(...esattamente il contrario, ma proprio il contrario, di quando sono costretto a mettere le mani su codice che è stato scritto da qualche fanatico della programmazione generica in C++... ebbene si, in quel caso riesco a lanciare molte maledizioni con grande ritmo e fluidità. Ma questa è un'altra storia...).
...e allora ti spiego: questo è un Server e quello è un Client... |
Veniamo al dunque: i due Server TCP li abbiamo già visti. Ci mancano i Client TCP, e cominciamo anche stavolta con l'esempio in C, che anche in questo caso è, praticamente , identico a quello che avevo descritto in un vecchio articolo: vai col codice!
#include <stdio.h>#include <stdlib.h>#include <string.h>#include <errno.h>#include <unistd.h>#include <arpa/inet.h>#define MYBUFSIZE 1024int main(int argc, char *argv[]){// test argomentiif (argc != 3) {// errore di chiamataprintf("%s: numero argomenti errato\n", argv[0]);printf("uso: %s host port [e.g.: %s 127.0.0.1 9999]\n", argv[0], argv[0]);return EXIT_FAILURE;}// creo il socket in modo internet/TCPint cli_sock;if ((cli_sock = socket(AF_INET, SOCK_STREAM, IPPROTO_TCP)) == -1) {// errore socket()printf("%s: non posso creare il socket (%s)\n", argv[0], strerror(errno));return EXIT_FAILURE;}// preparo la struttura sockaddr_in per il server remotostruct sockaddr_in server;memset(&server, 0, sizeof(struct sockaddr_in));server.sin_family = AF_INET; // set famiglia di indirizziserver.sin_addr.s_addr = inet_addr(argv[1]); // set indirizzo del serverserver.sin_port = htons(atoi(argv[2])); // set port del server// mi connetto al server remotoif (connect(cli_sock, (struct sockaddr *)&server, sizeof(server)) == -1) {// errore connect()printf("%s: errore connect (%s)\n", argv[0], strerror(errno));close(cli_sock);return EXIT_FAILURE;}// loop di comunicazione col server remotofor (;;) {// compongo un messaggio per il server remotochar my_msg[MYBUFSIZE];printf("Scrivi un messaggio per il Server remoto: ");scanf("%s", my_msg);// invio il messaggio al server remotoif (send(cli_sock, my_msg, strlen(my_msg), 0) == -1) {// errore send()printf("%s: errore send (%s)\n", argv[0], strerror(errno));close(cli_sock);return EXIT_FAILURE;}// ricevo una risposta dal server remotomemset(my_msg, 0, MYBUFSIZE);if (recv(cli_sock, my_msg, MYBUFSIZE, 0) == -1) {// errore recv()printf("%s: errore recv (%s)\n", argv[0], strerror(errno));close(cli_sock);return EXIT_FAILURE;}// mostro la rispostaprintf("%s: il server risponde: %s\n", argv[0], my_msg);}// esco con Okreturn EXIT_SUCCESS;}
E, come sempre, il codice è esageratamente commentato e decisamente auto-esplicativo, per cui non mi dilungherò sulle singole istruzioni e/o gruppi di istruzioni (leggete i commenti! sono li per quello!), ma aggiungerò solo una descrizione del flusso che è quello classico ed elementare di un Client TCP:
- creo il socket in modo internet/TCP
- preparo la struttura sockaddr_in per il server remoto
- mi connetto al server remoto
- loop di comunicazione col server remoto
- compongo un messaggio per il server remoto
- invio il messaggio al server remoto
- ricevo e mostro la risposta del server remoto
ovviamente esistono varianti di questa struttura, ma questa è quella classica. Come avrete notato nel loop di comunicazione c’è l'attesa del messaggio di risposta, e questo ci aiuta, durante l'esecuzione, a osservare il corretto funzionamento della coppia Client/Server che metteremo in prova.
Anche in questo caso (come per il Server) il codice è compatto e ben leggibile, ed è, quindi, facilissimo da manutenere. Ma... e la versione in Go? Vediamola!
package mainimport ("bufio""fmt""net""os")func main() {// test argomentiif len(os.Args) != 3 {// errore di chiamatafmt.Printf("%s: numero argomenti errato\n", os.Args[0])fmt.Printf("uso: %s host port [e.g.: %s 127.0.0.1 9999]\n", os.Args[0], os.Args[0])return}// mi connetto al server remotoaddr := os.Args[1] + ":" + os.Args[2] // set indirizzo (i.e.: "host:port")conn, err := net.Dial("tcp", addr) // set dial con network di tipo TCPif err != nil {// errore di connessionefmt.Println(err)return}// loop di comunicazione col server remotoconnrdr := bufio.NewReader(conn) // reader sulla connessionestdinrdr := bufio.NewReader(os.Stdin) // reader sullo standard inputfor {// compongo un messaggio per il server remotofmt.Print("Scrivi un messaggio per il Server remoto: ")client_msg, _ := stdinrdr.ReadString('\n')// invio il messaggio al server remoto_, err = conn.Write([]byte(client_msg)) // scrivo sulla connessioneif err != nil {// errore di inviofmt.Println(err)return}// ricevo una risposta dal server remotoserver_msg, err := connrdr.ReadString('\n') // leggo con il conn readerif err != nil {// errore di letturafmt.Println(err)return}// mostro la rispostafmt.Printf("%s: il server risponde: %s", os.Args[0], server_msg)}}
Io questa versione la trovo fantastica! I passi sono esattamente gli stessi dell'esempio in C (e ci mancherebbe che non lo siano), ma è tutto più semplice e lineare, una vera sciccheria!
E, per chi non conoscesse ancora il Go, faccio notare che buona parte della semplificazione è dovuta alla semplicità intrinseca del linguaggio (solo 25 keywords, mentre C99 ne ha 37 e C++11 ne ha 84 e, prevedo, C++2099 ne avrà 9999...), ma è anche dovuta al meccanismo dei "Package", che sono una specie di via di mezzo tra gli "#include" del C, la STL del C++ e le librerie di C e C++: una volta identificato quale Package esegue la funzionalità che ci serve, lo si importa (l'istruzione "import" all'inizio del sorgente) e lo si usa. Tutto qua! Un buon esempio è l'uso del Package fmt (formatted I/O) nel classicissimo programma "hello world" in Go:
la successiva operazione di "build" dell'eseguibile fa tutto in automatico (scordatevi delle operazioni di link da mettere nei makefile di C e C++): basta importare, usare e "buildare". Go è un gran linguaggio, è veramente ad alto livello ma mantiene allo stesso tempo dettagli da "basso livello" (scusate il gioco di parole) che ti permettono un range di utilizzazione enorme.
E, prima dei saluti di rito, vi lascio con una nuova citazione del mitico Rob Pike (l'altra la trovate qui) sulle idee alla base del Go:
"Notice that Robert [Griesmer] said C was the starting point, not C++. I'm not certain but I believe he meant C proper, especially because Ken [Thompson] was there. But it's also true that, in the end, we didn't really start from C. We built from scratch, borrowing only minor things like operators and brace brackets and a few common keywords. (And of course we also borrowed ideas from other languages we knew.) In any case, I see now that we reacted to C++ by going back down to basics, breaking it all down and starting over. We weren't trying to design a better C++, or even a better C. It was to be a better language overall for the kind of software we cared about." da "Less is exponentially more", Rob Pike, 2012
Vi ricordo che il codice di questo post (e di alcuni dei precedenti) lo trovate sul mio repository GitHub.
Ciao, e al prossimo post!
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