Scrivere Software è un piacere. Un programma non solo deve funzionare bene ed essere efficiente (questo si dà per scontato), ma deve essere anche bello ed elegante da leggere, comprensibile e facile da manutenere, sia per l'autore che per eventuali lettori futuri. Programmare bene in C è un'arte.
Nei titoli e nei testi troverete qualche rimando cinematografico (ebbene si, sono un cinefilo). Se non vi interessano fate finta di non vederli, già che non sono fondamentali per la comprensione dei post...
Di questo blog ho mandato avanti, fino a Settembre 2018, anche una versione in Spagnolo. Potete trovarla su El arte de la programación en C. Buona lettura.
lunedì 24 dicembre 2018
domenica 16 dicembre 2018
I Misteri delle Funzioni del C
come funzionano alcune funzioni speciali in C - pt.2
Sig.ra Talmann: Il tuo discorso, Louis, sta diventando meteorologico.È giunto il momento di tornare su I misteri del giardino di Compton House, anzi meglio, sulla seconda parte de I Misteri delle Funzioni del C (...e una ripassatina alla prima parte non ci starebbe male, prima di proseguire...). E giuro che cercherò di non cadere in discorsi meteorologici e incomprensibili come Louis Talmann.
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...misteri? Quali misteri?... |
Veniamo al dunque: dopo aver visto i primi tre misteri e cioè 1.Il mistero delle funzioni con un parametro array, 2.Il mistero delle funzioni che restituiscono una stringa letterale e 3.Il mistero delle funzioni che restituiscono un char pointer direi che il quarto mistero è quasi scontato, ed è:
4) Il mistero delle funzioni che restituiscono un void pointer
Nella libc ci sono un bel po' di funzioni che restituiscono un void* (per gli amici "void star"), come ad esempio quelle delle famiglia mem (memcpy(), memccpy(), ecc.). Come sono fatte? Ci sono alternative valide alla struttura "classica"? Vediamo un semplice esempio con una implementazione minimale della memcpy(), senza controlli, senza ottimizzazioni, senza tutto, ma per un esempio è più che sufficiente. Vediamo il codice, che anche in questo caso include un piccolo e semplice main() di test:
#include <stdio.h> #include <stdlib.h> #include <string.h> // prototipi locali void *myMemcpy(void *dest, const void *src, size_t len); void *myMemcpyMalloc(void *dest, const void *src, size_t len); // funzione main int main(int argc, char *argv[]) { // eseguo myMemcpy() e mostro il risultato char *src1 = "pluto"; char dest1[32]; myMemcpy(dest1, src1, strlen(src1) + 1); dest1[strlen(src1)] = 0; // ricordarsi del terminatore se copiamo una stringa printf("myMemcpy(): dest = %s\n", dest1); // eseguo myMemcpyMalloc() e mostro il risultato char *src2 = "minnie"; char *dest2 = myMemcpyMalloc(dest2, src2, strlen(src2) + 1); dest2[strlen(src2)] = 0; // ricordarsi del terminatore se copiamo una stringa printf("myMemcpyMalloc(): dest = %s\n", dest2); free(dest2); // ricordarsi di questa free() return 0; } // myMemcpy - versione semplificata della memcpy() della libc void *myMemcpy(void *dest, const void *src, size_t len) { // salvo localmente dest e src ed eseguo un recast a char* char *my_dest = (char *)dest; const char *my_src = (const char *)src; // copio la copia locale di src sulla copia locale di dest (copio solo <len> caratteri) while (len--) *my_dest++ = *my_src++; // ritorno il dest salvato return dest; } // myMemcpyMalloc - versione con malloc interna di myMemcpy() void *myMemcpyMalloc(void *dest, const void *src, size_t len) { // alloco dest (N.B.: la free() la deve fare il chiamante della myMemcpyMalloc()) dest = malloc(len); // salvo localmente dest e src ed eseguo un recast a char* char *my_dest = (char *)dest; const char *my_src = (const char *)src; // copio la copia locale di src sulla copia locale di dest (copio solo <len> caratteri) while (len--) *my_dest++ = *my_src++; // ritorno il dest salvato return dest; }Anche in questo caso il meccanismo è semplice e quasi identico a quello della strncpy() mostrato nella parte 1 dell'articolo. Senza entrare di nuovo nei dettagli (per non ripeterci, e poi il codice è ben commentato), notiamo che la unica differenza vera è che la copia viene eseguita usando copie locali di src e dest "ricastate" a char: perché? La riposta è semplice: questo tipo di funzioni accettano parametri generici (grazie all'uso di void*), quindi si possono passare pointer a strutture, array, ecc. Ma poi, internamente, la copia si fa byte-a-byte, per cui si riconduce tutto al (magico) tipo char*. E, ovviamente, si ritorna sempre l'argomento dest originale, per i motivi già descritti sopra. E anche in questo caso ho pensato di aggiungere una memcpy() poco canonica, con allocazione interna, per la quale valgono tutte le considerazione fatte per la myStrncpyMalloc() già descritta.
Notare che, per coerenza con gli esempi della prima parte del post (e anche per mostrare con semplicità un risultato pratico) ho usato le due myMemcpy() per copiare una stringa (non è un uso classico, ma chi lo vieta?). Ovviamente ho provveduto, a livello main(), ad aggiungere un string terminator, visto che la myMemcpy() a differenza della myStrncpy() già vista, non può (anzi, non deve) pensare a eventuali terminatori di stringa già che è una funzione generica di copia di memoria.
E adesso possiamo cambiare un po' argomento (basta con 'ste funzioni di copia!) e possiamo passare, per esempio a:
5) il mistero delle funzioni con vettori di pointer
Come possiamo generare e maneggiare un vettore di pointer (o meglio: pointer-to-pointers, per gli amici star-star) usando funzioni? Vediamo un esempio semplice semplice, con il solito main() per mostrare i risultati:
#include <stdio.h> #include <stdlib.h> #define N_ELEMS 3 // numero di elementi da allocare nel vettore // una semplice struttura di dati typedef struct { int id; char name[32]; } s_data; // prototipi locali s_data **allocVect(s_data **dest, size_t n_elems); void freeVect(s_data **dest, size_t n_elems); // funzione main int main(int argc, char *argv[]) { // alloco il vettore per il test s_data **datalist = allocVect(datalist, N_ELEMS); // scorro il vettore e mostro il contenuto for (int i = 0; i < N_ELEMS; i++) printf("allocVect(): datalist[%d]: id=%d name=%s\n", i, datalist[i]->id, datalist[i]->name); // libero il vettore freeVect(datalist, N_ELEMS); return 0; } // allocVect - alloca un vettore di pointer s_data **allocVect(s_data **dest, size_t n_elems) { // alloco il pointer-to-pointers dest = malloc(n_elems * sizeof(s_data)); // alloco i pointer for (int i = 0; i < n_elems; i++) { dest[i] = malloc(sizeof(s_data)); // questa parte è solo un esempio per mettere dei dati da mostrare nel main() dest[i]->id = i; snprintf(dest[i]->name, sizeof(dest[i]->name), "name_%d", i); } // ritorna il pointer-to-pointers return dest; } // freeVect - libera un vettore di pointer void freeVect(s_data **dest, size_t n_elems) { // scorro il vettore e libero ogni pointer for (int i = 0; i < n_elems; i++) free(dest[i]); // libera il pointer-to-pointers free(dest); }Avete visto? Ho scritto due semplicissime funzioni per allocare e liberare un vettore di puntatori (star-star), e la chiave del funzionamento (ben commentata, direi) è la seguente: quando abbiamo un vettore di pointer bisogna creare prima il pointer-to-pointers base (con malloc()) e poi bisogna creare i singoli puntatori del vettore (sempre con malloc()). E quando si libera il vettore bisogna, ovviamente, seguire l'ordine inverso (prima i puntatori singoli e poi il pointer-to-pointers principale). nell'esempio appena mostrato ho aggiunto nel loop di creazione una inserzione di dati, per avere qualcosa da mostrare nel main(): compilatelo, vi assicuro che funziona...
Notare che in questo caso il meccanismo di passaggio e uso degli argomenti è quello visto negli esempi "non canonici" visti nei precedenti misteri: si passa un argomento spurio (un dest non allocato) e lo si restituisce allocato al chiamante. Semplice, no?
E dopo questo esempio credo che siamo pronti per l'ultimo mistero di questa seconda e (per il momento) ultima parte dell'articolo:
6) il mistero delle funzioni per maneggiare linked-list
Le linked-list sono uno dei grandi misteri del C, eppure sono utilissime, e sono anche molto semplici da usare! Vediamo un esempio veramente elementare:
#include <stdio.h> #include <stdlib.h> #define N_NODES 3 // numero di nodi nella linked list // nodo di una linked list singola con campo dati typedef struct snode { int data; struct snode *next; } node_t; // prototipi locali void addNode(node_t **head, int data); // funzione main int main(int argc, char *argv[]) { // init lista vuota e inserisce con addNode() N_NODES nodi con data = indice loop node_t *head = NULL; for (int i = 1; i <= N_NODES; i++) addNode(&head, i); // scorre la lista e stampa i valori (compresi gli indirizzi) node_t *my_head = head; printf("my_head=%p\n", my_head); while (my_head) { printf("data=%d (my_head=%p next=%p)\n", my_head->data, my_head, my_head->next); my_head = my_head->next ; } return 0; } // addNode - alloca in testa a una lista un node con dati e puntatore al prossimo elemento void addNode(node_t **head, int data) { // alloca un nuovo node node_t *node = malloc(sizeof(node_t)); node->data = data; node->next = *head; // assegna head lista al nuovo node *head = node; }Cosa dire? più elementare di così! Eppure funziona... Come si evince dagli abbondanti commenti per fare una linked-list basta creare un punto di inizio (un "head") e aggiungere nodi con una semplicissima funzione che ho chiamato (in modo veramente originale) addNode(). Il segreto sta nella struttura del "nodo", che deve sempre contenere un puntatore al nodo successivo (ma va? Sarà mica per questo che si chiamano linked-list?). Ovviamente l'esempio fornito è abbastanza limitato, e mancano le funzioni per cancellare nodi, per appendere (invece di aggiungere) nodi, oppure per gestire la lista in modo doppio (double-linked-list), ecc., ecc. Ma sulla (solida) base fornita è possibile costruire, in modo relativamente semplice, tutte le estensioni che vogliamo.
Una ultima cosa: notare che il main() mostra, a titolo di esempio, il campo data dei nodi aggiunti insieme agli indirizzi del nodo corrente e del prossimo, e questo ci aiuta a vedere in pratica come funziona il meccanismo.
Beh, direi che con i tre misteri di oggi abbiamo svelato ulteriori dettagli arcani delle funzioni C. Ne rimangono ancora molti, ma per il momento ci prenderemo una pausa, perché sento già friggere molti neuroni e non vorrei creare danni irreversibili...
Ciao e al prossimo post!
sabato 24 novembre 2018
I Misteri delle Funzioni del C
come funzionano alcune funzioni speciali in C - pt.1
Mr. Neville: quattro indumenti e una scala non ci portano a un cadavere.Nel gran film I misteri del giardino di Compton House, un disegnatore (un programmatore?) riceve l'incarico di disegnare 12 disegni (12 funzioni?) di una aristocratica casa di campagna: si scoprirà, poi, che ogni disegno contiene e rappresenta un mistero (come funziona questa funzione?). Ebbene, girando su vari siti di programmazione (tipo l'ottimo stackoverflow, per intenderci), ho notato che, a volte, anche programmatori "scafati" hanno dubbi su concetti di base (...ammettiamolo, siamo umani...). Ecco, oggi parleremo di funzioni: sono il pane quotidiano di ogni programmatore C eppure, in alcuni casi, hanno un funzionamento misterioso. Vediamone qualcuna...
Sig.ra Talmann: Sig. Neville, non ho parlato di un cadavere.
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...siamo qui riuniti per spiegare una funzione misteriosa... |
1) Il mistero delle funzioni con un parametro array
Quando dobbiamo passare un array a una funzione è meglio usare come argomento un array? E quando dobbiamo passare un pointer è meglio usare un argomento pointer? Beh, visto che il caso è semplice diamo subito la risposta: È la stessa cosa! Gli argomenti array di una funzione vengono (magicamente) trasformati in pointer dal compilatore: è un comportamento standard ben documentato anche sul mitico K&R:
"Quando il nome di un vettore viene passato ad una funzione, ciò che viene passato è la posizione dell’elemento iniziale. All’interno della funzione chiamata, questo argomento è una variabile locale, quindi un nome di vettore passato come parametro è in realtà un puntatore, ovvero una variabile che contiene un indirizzo." (Il Linguaggio C - 2a.ed. - B.W.Kernighan, D.M.Ritchie)Comunque, già che ci siamo, vediamo due piccoli esempi che ci serviranno anche più avanti. Vai con l'esempio che usa l'array!
// prototipi locali void myfunc(char arg[]); // funzione main int main(int argc, char *argv[]) { // set variabile e chiamo myfunc() char string[] = "pippo"; myfunc(string); return 0; } // funzione myfunc con array // anche mettendo la dimensione (i.e.: char arg[100]) il codice // generato è identico void myfunc(char arg[]) { char a = arg[3] }E, a seguire, l'esempio che usa il pointer!
// prototipi locali void myfunc(char *arg); // funzione main int main(int argc, char *argv[]) { // set variabile e chiamo myfunc() char *string = "pippo"; myfunc(string); return 0; } // funzione myfunc con pointer // questa è la versione a cui viene ricondotta dal compilatore una eventuale // versione con array void myfunc(char *arg) { char a = arg[3]; }Allora: le due funzioni myFunc() sono perfettamente equivalenti, o meglio: la myFunc() con l'array si trasforma in quella con il pointer (e non importa se scriviamo anche la dimensione dell'array: 10, 100, 1000, non cambia nulla!). E per quelli che sono come San Tommaso (che non ci crede se non ci mette il naso) consiglio un piccolo esperimento: compilare per ottenere l'assembly (con gcc -S, per esempio) e verificare che il codice delle funzioni è identico, e che le uniche differenze sono nel corpo del main()... ma non dovrebbe essere praticamente identico anche quest'ultimo? Forse che "char *string = "pippo";" sviluppa codice assembly molto diverso da quello di "char string[] = "pippo";"? Ebbene si, quindi siamo pronti per analizzare un altro mistero:
2) Il mistero delle funzioni che restituiscono una stringa letterale
Sicuramente saprete tutti che una funzione non deve mai restituire l'indirizzo di una variabile locale (vabbè: una variabile automatica allocata nello stack della funzione), perché quando la funzione "esce" la variabile va out-of-scope e l'indirizzo passato al chiamante non è più valido. E allora come si fa una funzione che ritorna una stringa? Vediamo un esempio:
#include <stdio.h> // prototipi locali char *myfunc1(void); char *myfunc2(void); // funzione main int main(int argc, char *argv[]) { // mostro il risultato delle funzioni printf("myfunc1(): %s\n", myfunc1()); printf("myfunc2(): %s\n", myfunc2()); return 0; } // funzione myfunc1 - questa funziona char *myfunc1(void) { char *string = "pippo"; return string; // Ok: string è (implicitamente) una variabile statica } // funzione myfunc2 - questa non funziona char *myfunc2(void) { char string[] = "pluto"; return string; // NOk: string è una variabile locale (con Warning in compilazione!)
}
a prima vista anche myFunc1() sembrerebbe un esempio da manuale di come non fare una buona funzione! Eppure funziona (leggere i commenti), e non per caso. Il fatto è che la stringa string in myFunc1() non è una variabile locale, infatti viene (implicitamente) allocata, direttamente dal compilatore, in una zona Read Only della memoria e quindi è, a tutti gli effetti, una variabile statica. Per cui l'esempio qui sopra funziona ed è la maniera migliore di fare una funzione che ritorna una stringa. Ed attenzione: se invece usiamo un array, come è il caso della myFunc2() non funziona: questo si che viene trattato come variabile locale (ecco perché i due main() del mistero numero 1 erano diversi!). Notare, infine, che myFunc1() e la sua variabile string interna dovrebbero essere dichiarate const, visto che la stringa "pippo" ritornata non è modificabile, quindi usando il qualificatore const permettiamo al compilatore di segnalarci eventuali operazioni non permesse (provate a modificare il contenuto di una inmutable string, vedrete che bell'effetto!). Ho scritto "dovrebbero essere dichiarate const" in corsivo perché non è obbligatorio: è solo consigliabile farlo, ma non è che rende il codice a prova di bomba...E dopo aver visto i due casi precedenti siamo ben preparati e pronti a vedere il terzo mistero:
3) Il mistero delle funzioni che restituiscono un char pointer
Nella libc ci sono un bel po' di funzioni che restituiscono un char* (per gli amici "char star"), come ad esempio quelle delle famiglia string. Come sono fatte? Ci sono alternative valide alla struttura "classica"? Vediamo un esempio con una implementazione minimale delle strcpy() e strncpy(), senza controlli, senza ottimizzazioni, senza tutto, ma per un esempio è più che sufficiente. Vediamo il codice, che include anche un piccolo e semplice main() di test:
#include <stdio.h> #include <stdlib.h> #include <string.h> // prototipi locali char *myStrcpy(char *dest, const char *src); char *myStrncpy(char *dest, const char *src, size_t len); char *myStrncpyMalloc(char *dest, const char *src, size_t len); // funzione main int main(int argc, char *argv[]) { // eseguo myStrcpy() e mostro il risultato char *src1 = "pippo"; char dest1[32]; printf("myStrcpy(): dest = %s\n", myStrcpy(dest1, src1)); // eseguo myStrncpy() e mostro il risultato char *src2 = "paperino"; char dest2[32]; printf("myStrncpy(): dest = %s\n", myStrncpy(dest2, src2, strlen(src2))); // eseguo myStrncpyMalloc() e mostro il risultato char *src3 = "paperone"; char *dest3 = myStrncpyMalloc(dest3, src3, strlen(src3)); printf("myStrncpyMalloc(): dest = %s\n", dest3); free(dest3); // ricordarsi di questa free() return 0; } // myStrcpy - versione semplificata della strcpy() della libc char *myStrcpy(char *dest, const char *src) { // salvo localmente dest char *my_dest = dest; // loop per copiare src sulla copia locale di dest while (*src) *my_dest++ = *src++; // ritorno il dest salvato return dest; } // myStrncpy - versione semplificata della strncpy() della libc char *myStrncpy(char *dest, const char *src, size_t len) { // salvo localmente dest char *my_dest = dest; // loop per copiare src sulla copia locale di dest (copio solo <len> caratteri) while (*src && len--) *my_dest++ = *src++; // aggiungo il terminatore di stringa *my_dest = 0; // ritorno il dest salvato return dest; } // myStrncpy - versione con malloc interna di myStrncpy() char *myStrncpyMalloc(char *dest, const char *src, size_t len) { // alloco dest (N.B.: la free() la deve fare il chiamante della myMemcpyMalloc()) dest = malloc(len + 1); // il +1 è per il terminatore di stringa // salvo localmente dest char *my_dest = dest; // loop per copiare src sulla copia locale di dest (copio solo <len> caratteri) while (*src && len--) *my_dest++ = *src++; // aggiungo il terminatore di stringa *my_dest = 0; // ritorno il dest salvato return dest; }Avete notato la semplicità del meccanismo? Nella myStrcpy() Si salva localmente il destino <dest> e, in un loop, si copia "byte-a-byte" <src> sulla copia locale di <dest> (fermandosi quando si raggiunge il terminatore di stringa di <src>). Infine, si restituisce il pointer originale <dest> e non la sua copia. E perché l'originale? perchè l'operazione viene eseguita incrementando i pointer di <src> e <dest>, quindi dobbiamo restituire il pointer originale e non quello incrementato nel loop. E la myStrncpy()? Come si nota è formalmente identica alla myStrcpy(), con la unica differenza che usa un argomento addizionale <len> per copiare solo <len> caratteri (invece di arrivare fino al terminatore di stringa). Il terminatore viene aggiunto poi internamente alla funzione, proprio perché è possibile che la copia non arrivi fino alla fine della stringa originale.
E visto che volevo strafare (si, strafacciamo: Punto! Due punti!... ma sì, fai vedere che abbondiamo... Abbondandis in abbondandum...) ho creato e aggiunto anche un altra funzione, la myStrncpyMalloc(), che è una versione poco canonica della strncpy() che si occupa anche di allocare internamente (con malloc()) il destino della copia: è molto comoda, visto che possiamo passare direttamente un pointer non allocato nell'argomento <dest> (vedi il main() qui sopra), ma poi dobbiamo ricordarci di liberarlo! (vedi di nuovo il main() qua sopra). E se ci dimentichiamo di fare la free() sono dolori...
Beh, direi che con i tre misteri di oggi abbiamo già svelato molti dettagli arcani di alcune funzioni C. Ne rimangono ancora molti, e avremo tempo di parlarne più avanti nella seconda parte del post dove, sicuramente, troveremo un altro vecchio amico: void* (per gli amici "void star")... e mi raccomando: non trattenete il respiro nell'attesa...
Ciao e al prossimo post!
lunedì 8 ottobre 2018
Lo chiamavano Jeeg OpenSSL
come scrivere TCP Server e Client con OpenSSL in C - pt.2
Alessia: N'è pe' critica', eh! Però, amore mio, quando te trasformi te devi cambià 'ste scarpe. Cioè, 'n supereroe co' e scarpe de camoscio 'n s'è mai visto, dai! L'hai mai visto te? 'N s'è mai visto...
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...'n openSSL co' e scarpe de camoscio 'n s'è mai visto... |
#ifndef MYSSL_H #define MYSSL_H #include <openssl/ssl.h> #include <stdbool.h> // nomi file certificati #define RSA_SERVER_CERT "client.pem" #define RSA_SERVER_KEY "key.pem" #define RSA_CLIENT_CA_CERT "ca.pem" // tipi per sslCreateCtx() #define SSL_SERVER 0 #define SSL_CLIENT 1 // timeout e iterazioni per funzioni interne openSSL: sslRead()/sslwrite()/sslFunc #define SSL_RWTOUT 100000 // timeout per funzioni interne (e.g.: 100000 us = 100 ms) #define SSL_RWITER 20 // numero di iterazioni in RWSSL_TOUT // (e.g.: tot.timeout = 100 ms * 20 = 2 sec // altre define #define BACKLOG 10 // numero connessioni per coda listen(): valore ragionevole // per multi-connect (e non fa danni in single-connect) #define MYBUFSIZE 1024 // size buffer per send/recv // prototipi globali SSL_CTX* sslCreateCtx(int type, int *error); int sslWrite(SSL *ssl, const void *buf, int num); int sslRead(SSL *ssl, void *buf, int num); int sslFunc(int (*pfunc)(SSL*), SSL *ssl); void sslClose(SSL *ssl, int sock, SSL_CTX *ctx, bool do_shutdown); #endif /* MYSSL_H */Vedete? Sono quattro cose ben commentate e che rivedremo nella descrizione di myssl.c, per cui non credo sia necessario perderci in dettagli: notare solo l'uso degli include guard per il nostro header file: questa è una libreria che possiamo includere da più file dello stesso progetto, quindi bisogna premunirsi contro eventuali (erronee) inclusioni multiple. Notare poi la lista delle funzioni contenute nella libreria che non può mancare in un header file come questo: le funzioni sono quelle già viste nel codice della parte 1 del post. Ed ora bando alle ciance: passiamo all'implementazione vera e propria, vai col codice!
#include "myssl.h" #include <unistd.h> // prototipi locali static bool sslRecovery(SSL *ssl, int sslresult); static int sslSelectRd(SSL *ssl); static int sslSelectWr(SSL *ssl); //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// // funzioni GLOBALI //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// // sslCreateCtx - crea un openSSL context SSL_CTX* sslCreateCtx( int type, // tipo di contesto: SSL_SERVER/SSL_CLIENT int *error) // flag di errore { // load algoritmi di encryption+hashing per SSL SSL_library_init(); // load string di errore per SSL+CRYPTO APIs SSL_load_error_strings(); // create una struttura SSL_METHOD (usando uno dei protocolli SSL/TLS disponibili) const SSL_METHOD *meth = SSLv23_method(); // crea una struttura SSL_CTX *error = 0; // senza errore per default SSL_CTX *my_ctx; if ((my_ctx = SSL_CTX_new(meth)) == NULL) { // errore: unset flag di errore e ritorna contesto (==NULL) *error = 0; return my_ctx; } // test modo server/client if (type == SSL_SERVER) { // SERVER: load del certificato server nella struttura SSL_CTX if (SSL_CTX_use_certificate_file(my_ctx, RSA_SERVER_CERT, SSL_FILETYPE_PEM) != 1) { // errore: set flag di errore e ritorna contesto *error = -1; return my_ctx; } // load del private-key corrispondente al certificato server if (SSL_CTX_use_PrivateKey_file(my_ctx, RSA_SERVER_KEY, SSL_FILETYPE_PEM) != 1) { // errore: set flag di errore e ritorna contesto *error = -1; return my_ctx; } // check della coerenza tra certificato server e private-key if (SSL_CTX_check_private_key(my_ctx) != 1) { // errore: set flag di errore e ritorna contesto *error = -1; return my_ctx; } } else { // CLIENT: load del certificato RSA-CA nella struttura SSL_CTX // (serve a verificare il certificato server sul client) if (SSL_CTX_load_verify_locations(my_ctx, RSA_CLIENT_CA_CERT, NULL) != 1) { // errore: set flag di errore e ritorna contesto *error = -1; return my_ctx; } // set flag in SSL_CTX per richiedere la verifica del certificato server SSL_CTX_set_verify(my_ctx, SSL_VERIFY_PEER, NULL); SSL_CTX_set_verify_depth(my_ctx, 1); } // unset flag di errore e ritorna un contesto valido *error = 0; return my_ctx; } // sslWrite - scrive dati in modo smart in una connessione SSL/TLS int sslWrite( SSL *ssl, // struttura SSL per openSSL const void *buf, // buffer dei dati da scrivere int num) // numero dei dati da scrivere { int sent; // loop di scrittura int count = 0; for (;;) { // test del loop counter (tot.timeout = SSL_RWTOUT * SSL_RWITER) if (++count > SSL_RWITER) { // il timeout totale è scaduto: interrompo il loop // (e.g.: tot.timeout = 100 ms * 20 = 2 sec) break; } // scrive dati sent = SSL_write(ssl, buf, num); if (sent > 0) { // scrittura Ok: interrompo il loop break; } else { // scrittura NOK (risultato <= 0): start procedura di recovery if (sslRecovery(ssl, sent)) continue; // ci sono ancora dati da leggere/scrivere: continuo nel loop // interrompo il loop break; } } // ritorna il numero di byte scritti o errore return sent; } // sslRead - legge dati in modo smart in una connessione SSL/TLS int sslRead( SSL *ssl, // struttura SSL per openSSL void *buf, // buffer dei dati da leggere int num) // numero dei dati da leggere { int rcvd; // loop di lettura int count = 0; for (;;) { // test del loop counter (tot.timeout = SSL_RWTOUT * SSL_RWITER) if (++count > SSL_RWITER) { // il timeout totale è scaduto: interrompo il loop // (e.g.: tot.timeout = 100 ms * 20 = 2 sec) break; } // legge dati rcvd = SSL_read(ssl, buf, num); if (rcvd > 0) { // lettura Ok: interrompo il loop break; } else { // lettura NOK (risultato <= 0): start procedura di recovery if (sslRecovery(ssl, rcvd)) continue; // ci sono ancora dati da leggere/scrivere: continuo nel loop // interrompo il loop break; } } // ritorna il numero di byte lett o errore return rcvd; } // sslFunc - wrapper smart per sslConnect()/sslAccept()/sslShutdown() int sslFunc( int (*pfunc)(SSL*), // pointer alla funzione da eseguire SSL* ssl) // struttura SSL per openSSL { int result; // loop di esecuzione della funzione int count = 0; for (;;) { // test del loop counter (tot.timeout = SSL_RWTOUT * SSL_RWITER) if (++count > SSL_RWITER) { // il timeout totale è scaduto: interrompo il loop // (e.g.: tot.timeout = 100 ms * 20 = 2 sec) break; } // esegue funzione result = pfunc(ssl); if (result > 0) { // funzione Ok: interrompo il loop break; } else { // funzione NOK (risultato <= 0): start procedura di recovery if (sslRecovery(ssl, result)) continue; // ci sono ancora dati da leggere/scrivere: continuo nel loop // interrompo il loop break; } } // ritorna il risultato della funzione o errore return result; } // sslClose - chiude una sessione ssl void sslClose( SSL *ssl, // struttura SSL per openSSL int sock, // socket aperto per la sessione SSL_CTX *ctx, // ssl context aperto per la sessione bool do_shutdown) // flag per eventuale esecuzione di SSL_shutdown() { // libera ssl (ed esegue shutdown) se allocato if (ssl) { // eventualmente esegue shutdown if (do_shutdown) sslFunc(SSL_shutdown, ssl); // libera ssl SSL_free(ssl); } // libera socket close(sock); // libera ctx se allocato if (ctx) SSL_CTX_free(ctx); } //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// // funzioni LOCALI //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// // sslRecovery - esegue una procedura di recovery su una operazione ssl fallita static bool sslRecovery( SSL *ssl, // struttura SSL per openSSL int sslresult) // risultato ssl da recuperare { bool result = false; // risultato di default // test errore ssl switch (SSL_get_error(ssl, sslresult)) { case SSL_ERROR_WANT_READ: // dati non ancora disponibili: bisogna aspettare (con select()) if (sslSelectRd(ssl) > 0) result = true; // ci sono ancora dati da leggere break; case SSL_ERROR_WANT_WRITE: // dati non ancora scrivibili: bisogna aspettare (con select()) if (sslSelectWr(ssl) > 0) result = true; // posso ancora scrivere dati break; case SSL_ERROR_ZERO_RETURN: // il peer si è disconnesso: non bisogna aspettare break; default: break; } // ritorna il risultato del recovery return result; } // sslSelectRd - esegue una select() in lettura su un openssl file descriptor static int sslSelectRd( SSL *ssl) // struttura SSL per openSSL { // ottiene il socket file descriptor associato al socket ssl int sock = SSL_get_rfd(ssl); // prepara il file descriptor set associato al socket fd <sock> fd_set fds; FD_ZERO(&fds); FD_SET(sock, &fds); // set timeout struct timeval timeout; timeout.tv_sec = 0; timeout.tv_usec = SSL_RWTOUT; // timeout // ritorna il risultato della select() sul file descriptor set return select(sock + 1, &fds, NULL, NULL, &timeout); } // sslSelectWr - esegue una select() in scrittura su un openssl file descriptor static int sslSelectWr( SSL *ssl) // struttura SSL per openSSL { // ottiene il socket file descriptor associato al socket ssl int sock = SSL_get_wfd(ssl); // prepara il file descriptor set associato al socket fd <sock> fd_set fds; FD_ZERO(&fds); FD_SET(sock, &fds); // set timeout struct timeval timeout; timeout.tv_sec = 0; timeout.tv_usec = SSL_RWTOUT; // timeout // ritorna il risultato della select() sul file descriptor set return select(sock + 1, NULL, &fds, NULL, &timeout); }Ok, sono cinque funzioni, tutte ben commentate (quindi non ci sarà bisogno di descriverle linea per linea) e possiamo dividerle in due gruppi: due facili-facili che servono, praticamente, solo per aprire e chiudere l'attività: sslCreateCtx() e sslClose(), e altre tre un po' più complicate che sono gli smart-wrapper anticipati sopra: sslWrite(), sslRead() e sslFunc().
Cominciamo con sslCreateCtx(): openSSL lavora appoggiandosi su un contesto di tipo SSL_CTX* che serve come base di lavoro per tutte le operazioni della libreria. sslCreateCtx() crea questo contesto con due personalità distinte: Client e Server, quindi, come avrete notato, nel codice ci sono alcune attività comuni, e alcune attività che dipendono dal parametro type (che vale SSL_SERVER o SSL_CLIENT). Leggetevi bene i commenti per seguire il flusso che è semplice e chiarissimo. Notare solo che, visto che OpenSSL è un protocollo che usa certificati di sicurezza, sul lato Client avremo bisogno di un file-certificato di tipo CA, mentre sul lato Server avremo i due file-certificati di tipo KEY e CERT corrispondenti al CA del Client. L'argomento di questo post esula i dettagli di come funzionano e come si generano questi certificati (bisognerebbe fare un lungo post solo sull'argomento!), ma in rete c'è molta documentazione al riguardo ed è facilissimo trovare guide per poter generare senza problemi i tre file necessari per il funzionamento. sslCreateCtx() ritorna, se tutto va bene, un contesto valido (my_ctx != NULL) e senza errori (error == 0). Potrebbe però anche ritornare un contesto non valido (my_ctx == NULL) o un errore (error == -1): il chiamante deve processare tutte queste possibilità (esattamente come proposto negli esempi della parte 1 del post).
Passiamo all'altra funzione facile-facile: sslClose() serve, evidentemente, a chiudere in maniera ordinata tutto ciò che si è aperto per far funzionare il sistema Client/Server, e quindi: il contesto SSL_CTX* creato con SSL_CTX_new(), la struttura SSL* creata con SSL_new() e il socket creato con socket().
Come ben sapete "quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare", quindi è venuto il momento degli smart-wrapper! Sono: sslWrite(), sslRead() e sslFunc(). I primi due servono, evidentemente, a gestire le operazioni di write e read (tramite le funzioni OpenSSL SSL_write() e SSL_read()), mentre il terzo è più generico e serve a gestire le operazioni di shutdown, accept e connect (tramite le funzioni OpenSSL SSL_shutdown(), SSL_accept() e SSL_connect()). Ovviamente non ho usato sslFunc() anche per read e write perché gli argomenti delle funzioni erano decisamente incompatibili.
Visto che i nostri smart-wrapper sono strutturalmente identici ne descriverò solo uno, ma prima di farlo dobbiamo fare mente locale e capire perché abbiamo bisogno degli smart-wrapper. Il fatto è che il funzionamento di openSSL è più complesso di quello che sembra: in una normale connessione socket quando spedisci dei dati lo fai e ti fermi li (e se sei bravo testi il codice di errore della send()). Eventuali risposte sono da gestire a un livello più alto: decido io (e non il protocollo) se un messaggio ha bisogno di una risposta. In OpenSSL non è così: fondamentalmente il problema è che ogni read implica una write implicita e viceversa. Cioè, c'è sempre una fase di negoziazione della comunicazione e, ad esempio, non si può considerare conclusa una operazione di send fatta con SSL_write() fino a quando il sistema non ci comunica che tutte le operazioni di read/write sono terminate.
Ma vediamo subito come funziona sslFunc() e tutto risulterà, magicamente, più chiaro: sslFunc() esegue la funzione che le passiamo (via function-pointer con l'argomento pfunc)). La funzione viene eseguita in loop (e qui cominciano le stranezze...), quindi viene eseguita più volte, fino a quando l'operazione è veramente terminata. Se tutto va bene (ma proprio bene!) la funzione si esegue nel loop una sola volta, e si esce con Ok. E se va male... si chiama sslRecovery() che è una funzione locale della libreria libmyssl: la sslRecovery() analizza il codice di errore che le viene passato e che può valere:
- SSL_ERROR_WANT_READ: dati non ancora disponibili: bisogna aspettare
- SSL_ERROR_WANT_WRITE: dati non ancora scrivibili: bisogna aspettare
- SSL_ERROR_ZERO_RETURN: il peer si è disconnesso: non bisogna aspettare
Un ultimo accenno sul loop contenuto nella sslFunc(): è infinito (uh, che rischio!) ma con il trucco: esce con un timeout nel caso qualcosa vada completamente storto (mai fidarsi dei loop infiniti...). Il timeout è ben descritto sia in myssl.h che in myssl.c, e con i valori dell'esempio dopo 2 secondi il loop termina forzatamente (con errore, ovviamente).
That's all folks!
Uff, che fatica, credo che per (almeno per il momento) l'argomento OpenSSL lo possiamo considerare chiuso. Certo che abbiamo visto un Client e un Server che invece di chiamare direttamente le funzioni OpenSSL chiamano funzioni di una libreria scritta ad-hoc, e che a loro volta chiamano funzioni locali della libreria... ma la vita del programmatore non potrebbe essere più semplice? Vabbè io in realtà così mi diverto molto... A voi sembra strano? Ma mai strano come quelli che scrivono Software con le scarpe di camoscio...
Ciao e al prossimo post!
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